Fede by Dror Mishani

autore:Dror Mishani [Mishani, Dror]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2024-06-23T22:00:00+00:00

Ilanit lo informò che Vahaba era nella sala degli interrogatori con Liora Talias, ma l’ispettore capo le chiese di dire a Esty di andare con urgenza nel suo ufficio. Vahaba sembrava agitata, ma Avraham non le domandò il perché. Le disse senza mezzi termini che voleva interrogare Danielle Talias e sulle prime lei non capì cosa stesse dicendo.

Avraham voleva andare a Parigi. Avrebbero detto a Saban che si trattava di un interrogatorio urgente perché c’era il sospetto che il compagno della madre avesse stuprato la ragazza e che forse lei lo proteggeva. Avrebbero organizzato un video confronto tra madre e figlia. Vahaba continuava a non capire cosa fosse preso ad Avraham, ma lui non poteva spiegare. «Nessun problema, Avi» disse comunque. «Visto che fin dall’inizio volevo che ci occupassimo insieme di questo caso, e io non posso muovermi, vai pure tu. Adesso sembra che le cose siano ancora più complicate. Liora nega che questo Mordechai abbia toccato sua figlia, dice che lo stupratore è un ragazzo arabo di Jaffa. Marianka verrà con te?».

Avraham non ci aveva pensato. Era un’ottima idea.

Quando chiamò Annette Mallot, che stava già tornando a Strasburgo, e la informò che intendeva arrivare a Parigi al più presto, ancora non sapeva se il suo viaggio sarebbe stato approvato. Con la mente era già nell’appartamento di boulevard de Picpus. Prima, però, c’era un’altra cosa che doveva fare. Guidò in direzione di Tel Aviv, parcheggiò accanto a Charles Clore Park, attraversò la strada ed entrò in un negozietto di Herbert Samuel Street. Spiegò al commesso di non essere venuto per una perquisizione ma, siccome aveva perso il suo cellulare nei dintorni, voleva provare a farlo squillare con la speranza che qualcuno lo avesse trovato. Il commesso gli tese il suo telefonino: «Certo, amico. Fa’ pure».

La prima volta non ebbe risposta e nemmeno la seconda. Solo al terzo tentativo qualcuno sollevò la cornetta. Avraham uscì dal negozietto con il cellulare in mano e si fermò a una certa distanza. La via era molto trafficata e lui sperava che il rumore delle auto e quello delle onde del mare poco lontano non si sentisse. Al numero inesistente che Shoshani aveva chiamato prima della sua partenza per Israele rispose una voce di donna, bassa e profonda. Parlava un ebraico dall’accento straniero.

«Buon pomeriggio, sono un corriere DHL» disse Avraham. «Mi trovo nella vostra via ma non so qual è il vostro numero civico. C’è qualcuno in casa?».

«Chi cerca?» domandò la donna. «Noi non aspettiamo nessun pacco».

«Che significa non aspettate nessun pacco? Io ne ho qui uno da consegnarvi. Arriva dall’estero. Magari è un regalo che vi hanno spedito, non saprei. Con chi parlo, signora?» domandò l’ispettore capo. La donna esitò un istante prima di rispondergli.

«Famiglia Ben-Hayat. Lei chi cerca?».

Avraham chiuse la comunicazione.

Quando restituì il telefono al commesso l’uomo gli domandò: «L’ha trovato amico?».

«Penso di sì» rispose l’ispettore capo.

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